Madri pericolose

Locandina Juke box, urli d'amore

Titolo originale

Juke box – Urli d’amore

Lingua originale

italiano

Paese di produzione

Italia

Anno

1959

Durata

93′

Genere

Musicarello, Commedia

Colore

Bianco e Nero

Regia

Mauro Morassi

Soggetto

Ugo Guerra, Ottavio Alessi

Sceneggiatura

Ugo Guerra, Fabio De Agostini, Ottavio Alessi

Produttore

Nazario De Agostini, Gabriele Silvestri

Casa di Produzione

ACI Cinematografica italiana

Distribuzione

Del Duca Regionale (Italia)

Montaggio

Mario Serandrei

Fotografia

Luciano Trasatti

Scenografia

Franco Lolli

Costumi

Maria Cristina Ianesich

Musiche

Ezio Leoni

Interpreti e Personaggi

  • Marisa Merlini: Marisa
  • Mario Girotti: Otello
  • Raffaele Pisu: Orlando
  • Aroldo Tieri: ragionier Anzillotto
  • Aldo Giuffrè: Bruno
  • Mario Carotenuto: Mario
  • Tiberio Murgia: Calogero
  • Mara Berni: Domenica
  • Tiberio Mitri: Kid la tigre
  • Fedele Gentile: brigadiere
  • Ciccio Barbi: cantante
  • Adriano Celentano: cantante
  • Mina
  • Giorgio Gaber: cantante
  • Grazia Maria Spina (accreditata come Maria Grazia Spiny):
  • Pina Gallini:
  • Karin Baal: fidanzata di Otello
  • Gordana Miletic:
  • Dori Dorika (accreditata come Dorika Dory): Franchina
  • Wanda Ibba (Wanna Ibba e i Giullari): cantante
  • Coleen Hicks (accreditato come Coleen Hicks e i Cabin Boys): cantante
  • Leopoldo Valentini
  • Jacqueline Derval
  • Germano Longo

Canzoni

Mina

  • Tintarella di luna
  • Mai
  • Splish splash

Tony Dallara

  • Anima mia

Adriano Celentano

  • Teddy Girl

Trama

Mario, un fannullone che vive di espedienti, uscito di prigione dopo aver scontato una condanna per truffa, cerca la maniera di vivere alle spalle altrui.

Conosce Marisa, una matura signorina proprietaria di una avviata casa musicale che, malgrado tutto, è innamorata di lui e vorrebbe sposarlo. La donna esige che nella sua azienda non vi siano dipendenti coniugati e che nessun matrimonio venga contratto finché lei non si sposerà, costringendo in tal modo alcuni impiegati a ricorrere a dei sotterfugi.
Mario, che non ha nessuna intenzione di sposarsi, e tanto meno con lei, sfrutta però la situazione ed intesse una serie di imbrogli giovandosi della casa musicale che gli serve per allettare alcuni ingenui aspiranti musicisti e cantanti. Alla fine viene scoperto e, messo alle strette tra la prigione e il matrimonio, promette a Marisa di sposarla, salvo poi a mandare tutto a monte all’ultimo momento.

Galleria

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Curiosità

  • Nell’Italia del boom economico il juke-box (sorta di grammofono automatico a gettone) era l’ultimo grido della moda.
  • Questa farsetta misogina e leziosa è il pretesto per riascoltare canzoni d’epoca, totalmente fuori contesto delle storielle intrecciate di argomento sentimentale.
  • Nel film Mina è relegata ai soli titoli di testa, in cui canta la sigla “Splish Splash” e nella parte finale del film, dove canta le altre due canzoni accompagnata dal complesso de “I solitari”.
  • Tra gli interpreti, un giovanissimo Mario Girotti, che diventerà famoso col nome di Terence Hill, e il pugile Tiberio Mitri.

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